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Guida autonoma: siamo davvero pronti a lasciare il volante?

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Test in Italia: Napoli apre la strada

Sperimentazione della guida autonoma a Napoli

Il 15 aprile 2025 il MIT, insieme a Politecnico di Milano, Università di Napoli Federico II, Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale, ha condotto il primo test di Guida Autonoma sulla Tangenziale di Napoli (tratto Vomero–Fuorigrotta, ~3 km) in traffico aperto, utilizzando una Maserati GranCabrio Folgore dotata di sistema Car2X e Dynamic Speed Limit, che adatta la velocità in tempo reale per ottimizzare il flusso e aumentare la sicurezza stradale.

Perché è importante? la sperimentazione in condizioni reali è un passo fondamentale per validare calibrazioni, sensori e comunicazione tra veicolo e infrastruttura prima della scala commerciale.

I primi segnali di pericolo: Malfunzionamenti guida autonoma in Tesla

Nonostante i progressi, la guida autonoma mostra fragilità documentate, in particolare nei sistemi Tesla:

  • Oltre 4.000 segnalazioni (2015–2022) per “accelerazioni fantasma” (~2.400) e frenate improvvise (~1.500) da parte di clienti
  • Reclami descrivono accelerazioni senza ragione e frenate brusche, a volte con “quasi tamponamenti a 100 km/h” .
  • Coinvolti oltre 1.000 incidenti, con alcune vittime attribuite all’Autopilot e FSD, almeno 33 decessi nel solo sistema Autopilot.
  • Enormi proteste: dall’NHTSA statunitense alla KBA tedesca fino a class action in Australia, sono in corso inchieste ufficiali.

Benefici Si, ma attenzione sempre

simulazione di guida autonoma in uno scenario futuristico

Gli ADAS salvano vite (frenata automatica, mantenimento corsia), ma la tecnologia può indurre a un falso senso di sicurezza e distrazione, infatti qualcuno sottolinea come : “Più le auto hanno sistemi che ci ‘parano il culo’ in automatico, più tendiamo a non preoccuparci”.

Siamo pronti alla Guida Autonoma? Una riflessione personale

La guida autonoma offre vantaggi: maggiore sicurezza, minor traffico, possibilità di sfruttare i tempi in auto. I test di Napoli dimostrano come l’Italia stia correndo verso infrastrutture intelligenti.

Tuttavia, i guasti documentati negli USA, i reclami dei guidatori, le inchieste ufficiali e le testimonianze online ci ricordano che la tecnologia non è ancora perfetta. Se l’auto frena o accelera da sola, o assume decisioni errate, chi ne paga le conseguenze? È qui che emerge il dilemma: affidarsi completamente all’auto o restare protagonisti della guida?

Abbiamo davvero voglia di rinunciare al piacere di guidare, alla sensazione di controllo, alla responsabilità immediata del guidatore?

Forse il futuro è un equilibrio: lasciar fare all’auto ciò che può fare meglio — mantenimento corsia, frenata d’emergenza, adattamento ai flussi — ma restare sempre vigili, pronti a riprendere il volante. L’inguaribile romanticismo della guida sportiva, il contatto con la strada, i paesaggi che scorrono: tutto questo non va perso.

Conclusione: la tecnologia è amica, non padrona. Sì, i sistemi ADAS e i veicoli autonomi ci aiuteranno a guidare meglio e in sicurezza. Ma non dobbiamo perdere il nostro ruolo: la prudenza, l’esperienza, e il piacere – anche estetico ed emotivo – di guidare restano insostituibili.