Una delle case automobilistiche più celebri del Made in Italy sta attraversando una fase di crisi. Maserati ha prodotto solo 45 veicoli nello stabilimento di Modena nel primo semestre del 2025, un dato che ha acceso l’allarme tra i sindacati e sollevato interrogativi sul futuro del marchio.

Un calo produttivo drammatico
I numeri parlano chiaro. Rispetto allo stesso periodo del 2024, il calo di produzione nello stabilimento modenese ha toccato il –71,9%. Nei primi sei mesi dell’anno, i lavoratori sono stati impiegati solo per 11 giornate effettive. Una flessione ancora più marcata rispetto al trend già preoccupante del precedente anno, quando la produzione si era fermata a 250 unità.
Le uniche auto in produzione attualmente sono alcune versioni speciali della Maserati MC20, modello di punta del marchio. La variante elettrica, la MC20 Folgore, inizialmente attesa per il 2025, è stata accantonata.
Sindacati in allarme: “Serve un piano concreto”
Le principali sigle sindacali hanno chiesto un incontro urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, la strategia di Stellantis – il gruppo che controlla Maserati – manca di una visione chiara per il futuro del sito modenese. Attualmente, il personale è coperto dal Contratto di Solidarietà, una misura che consente di ridurre l’orario lavorativo per evitare licenziamenti. Tuttavia, senza una ripresa della produzione o l’arrivo di nuovi modelli, il rischio di dismissione parziale o totale dell’impianto diventa concreto.
Crisi Maserati più ampia: anche le vendite globali crollano
Il problema non riguarda solo Modena. Nel primo trimestre 2024, le vendite globali Maserati sono crollate del –57% rispetto all’anno precedente. Anche mercati chiave come Stati Uniti e Cina hanno registrato forti contrazioni, complice l’assenza di nuovi modelli e l’impatto dei dazi doganali. Carlos Tavares, ex CEO di Stellantis, aveva ammesso in più occasioni che il posizionamento del brand è debole, attribuendo parte del problema a una narrazione poco convincente del marchio nel panorama del lusso automobilistico.
Cosa aspettarsi ora?
Tra le ipotesi in discussione: spostare parte della produzione su modelli a basso volume a Modena (come inizialmente previsto dal “Polo del Lusso” Stellantis) o concentrare le attività in altri siti, come Mirafiori. Tuttavia, senza investimenti tangibili e una strategia di prodotto chiara, la situazione rischia di aggravarsi.
In un contesto globale in cui la transizione elettrica ridisegna le gerarchie del settore, Maserati si trova a un bivio: reinventarsi o rischiare di restare indietro.
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